Casa Jellici è una residenza rustica ed elegante situata nel cuore del centro storico di Tesero, nelle immediate vicinanze della piazza principale del paese. La sua esistenza è attestata già nel 1503, come riportato in un documento in lingua tedesca conservato presso l’Archivio di Stato di Trento, che attesta la proprietà del barone Vigilio Firmian, capitano vescovile della valle di Fiemme dal 1473 e morto a Cavalese nel 1506.
In seguito, la casa passò nelle mani di Giovanni Angelo Baldironi, Scario della Comunità di Fiemme negli anni 1650/51 e 1657/58. Alla morte di Baldironi, l’immobile fu venduto il 20 maggio 1683
a Pietro figlio del quondam Giovanni Battista Jellico di Tesero, presente, per sé e a nome di Antonio suo fratello e suoi eredi compratore stipulante e recipiente, una casa fabricata di muri, coperta di scandole, col suo tabiato, cortivo, stalla, stanze e revolti dalla terra sino al cielo, con tutti i mobili di legno che in essa si ritrovano e con tutte le sue comodità che aspettano e appartengono alla stessa casa venduta. E di più: un bugno d’aqua, continguo alla detta casa, posta nella villa di Tesero, in loco detto a Manega, infra i suoi confini: a mattina e mezzogiorno la strada comune, a sera Antonio Talamon, a settentrione Giacomo Zorzi; salvo sempre altri più veri confini, se ve ne fossero, etc.
cfr. documento su Storia di Fiemme di Italo Giordani
Nel ‘700 Casa Jellici fu devastata da un grosso incendio che interessò soprattutto la parte interna dell’edificio che nonostante ciò conservò l’impianto distributivo cinquecentesco.
L’edificio prese e conservò la denominazione di “Casa Jellici” dai fratelli Pietro e Antonio Jellico, figli di Giovanni Battista Jellico di Corozo. Successivamente, la quota di Antonio fu ceduta al fratello Pietro, che ne divenne l’unico proprietario.
Casa Jellici è un complesso architettonico ottenuto dalla fusione di due unità adiacenti: la prima era una stalla, sormontata da due piani destinati all’uso abitativo, mentre la seconda era adibita a fienile. La struttura è completata da una corte interna.
La ristrutturazione del complesso, a cura del Comune e della Provincia, è iniziata nel 2001. Attualmente, ha riguardato il piano terreno, che è già da tempo utilizzato come polo museale per varie rassegne ed iniziative, nonché per manifestazioni ed esposizioni organizzate dall’Associazione Amici del Presepe. Una delibera del 2023 ha confermato il progetto che prevede, nel prossimo futuro, la ristrutturazione dei piani superiori, che verranno destinati ad attività di pubblica utilità, come ad esempio una biblioteca.