…ciononostante, Napoli è bella!

Una bella gita a Napoli, una città che frequento spesso e non smette mai di stupirmi. Una visita in compagnia, oltre che dell’organizzatore, del simpatico archeologo napoletano Raffaele e di una competente Silvia.
Un bel giro nel cuore della città tra Piazza Plebiscito e Spaccanapoli, dal Vomero a via Chiaia, da via Toledo alla Pignasecca, da San Lorenzo a Santa Chiara.
Unici motivi di fastidio quelli rivenienti da problemi di carattere organizzativo.
Pur avendo visitato molte volte Napoli, ho aderito a questa iniziativa di Alessandro Rubinetti, performer teatrale responsabile della Compagnia Teatrale Teatro Reale, uso a promuovere visite più o meno romanzate in ameni siti. La sua iniziativa era encomiabile: effettuare un giro non certo esaustivo della città, proponendo scorci, aneddoti e cenni storici non banali che fossero di stimolo a successive visite più approfondite.
Un tentativo che certo non poteva essere esente da difficoltà che avevo già messo in inventario: condurre un gruppo nutrito (54 persone) nel giro di una città trafficata di turisti in coincidenza del ponte del 25 aprile, coadiuvati da cuffie e radioline di dubbio funzionamento e con tempi innegabilmente ridotti, si scontra necessariamente con problemi logistici che rendono i partecipanti più collaboratori che fruitori.
Ma proprio questo aspetto presuppone da parte di chi organizza la necessaria disponibilità di relazione e la consapevolezza di dover affrontare inevitabili incidenti di percorso.
Accade che, in linea con quanto programmato, ci fermiamo per uno spuntino in una piazzetta di Napoli intorno alle 15:30 e, analogamente a gran parte del gruppo e degli organizzatori, ci sediamo per un panino. Panino che, per mala sorte o mala scelta, impiega circa 45 minuti per raggiungerci.
Ne consegue che 13 persone, il 25% del gruppo, viene abbandonato in piazzetta con l’invito dell’organizzatore a raggiungere gli altri a Castel Sant’Elmo.
Cosa che facciamo raggiungendo Castel Sant’Elmo, mettendoci in fila per un nuovo biglietto poi rimborsatoci dall’organizzatore, mentre organizzatori e resto del gruppo stanno uscendo dalla visita. Riceviamo quindi un nuovo invito a raggiungere il gruppo, sempre per nostro conto, a Piazza Vanvitelli.
“Ubbidienti”, finita la visita facciamo volta alla destinazione assegnataci, raggiunti, forse per tamponare una situazione divenuta imbarazzante, dal simpatico e cortese Raffaele. Raggiungiamo quindi via Caracciolo nei pressi di Castel dell’Ovo per assistere ad una discussione che l’organizzatore intrattiene con il gruppo, nel corso della quale, lo ascoltiamo pontificare che “chi non è in grado di rispettare le regole può anche starsene a casa”. Facciamo notare che l’inconveniente non è certo attribuibile a noi, che abbiamo pedissequamente seguito le sue istruzioni, pur perdendo gran parte delle informazioni che avremmo dovuto avere e ci sentiamo rispondere che “Raffaele ci ha raggiunti solo perché Lui lo ha voluto”.
A questo punto ci è sembrato inevitabile restituire all’organizzazione radio e cuffie, proseguendo la visita da soli, certi che un ego spropositato non sia il miglior consigliere per affrontare quegli incidenti di percorso pur messi in inventario.
La nostra visita prosegue, in modo indipendente, con la soddisfazione che una città come Napoli, sempre nuova e sempre bella, è comunque in grado di offrirci.

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