Che noia! Queste continue diatribe di utenti a favore di Apple, di Windows o di Linux… Credo si tratti della più stupida moda del momento!
Contestualizziamo: non rinnegando il mio passato debbo dire che, nato in ambiente Dos sono transitato a Windows, ho fatto le mie esperienze di banale programmazione in db3 e quindi in Visual Basic, sono passato attraverso le varie distro di Linux per approdare infine ad Apple, non nego, con soddisfazione.
Mi capita ora di leggere su Google+ il farneticante post di tal Riccardo Rizzo che ci informa di aver superato il suo esame di maturità con una tesina la cui “analisi” ha previsto un parallelismo tra l’azienda Apple ed i regimi totalitari del ‘900. Un trattato di vera stupidità adolescenziale che mi ha costretto a trattenere, nel rispetto di qualunque essere parlante, improvvisi ed inevitabili conati di vomito. Potete godere della sua “testina” di maturità cliccando sull’immagine.
Premetto che, per esperienza personale, non mi sembra di incontrare tanto frequentemente, nel nostro paese, illustri luminari in materia informatica, ritenendo invece che, a livello di utenza media, siamo un paese del terzo mondo.
Un’altra premessa necessaria è quella che punta alla coscienza della nostra generalizzata, banale, ovvietà, supportata dai luoghi comuni delle nuove ideologie “alternative”.
Abbiamo volentieri abbandonato le “anacronistiche” e “superate” ideologie che tendevano a migliorare le sorti dell’umanità o a renderla almeno partecipe delle scelte, per approdare alle nuove religioni radical chic: la green economy, la new age, i percorsi orientaleggianti per ritrovare noi stessi (e solo noi), il culto della propria immagine passando dal body building alla chirurgia estetica, e via così, riempiendo la nostra vita di emerite cazzate.
Non particolarmente evidente, ma tra queste annoverabile, è la corrente interpretazione dell’Open Source. Parlo di interpretazione e non della corretta filosofia che anima il progetto. Una filosofia che ho sempre ritenuta valida, soprattutto se finalizzata ad entrare con i suoi prodotti in quegli ambiti istituzionali che ne suggellerebbero il trionfo. Mi riferisco ad esempio all’utilizzo nelle scuole e negli uffici di pacchetti eccellenti come ad esempio OpenOfficeOrg in alternativa a costose licenze di prodotti analoghi.
Ma viviamo in un mondo globalizzato e monopolista, dove gli interessi di pochi dominano su tutti gli altri, e tutto questo non si è, purtroppo, mai realizzato.
Pochi sono i progetti realizzati in linea con questa filosofia e, a parte Wikipedia, per il resto parliamo di prodotti destinati, più per vezzo che per bisogno, ad una nicchia di “fedeli”.
Quindi, questo scagliarsi contro le piattaforme chiuse, mi sembra più una forma estetica di isteria collettiva che un problema di contenuti.
Questo nostro squallido mondo di consumi offre, purtroppo, spazi a tutti.
I detentori della sacralità di Windows non hanno motivo di scagliarsi contro altri sistemi operativi: possono continuare a scaricare illecitamente tutto il nirvana delle loro applicazioni feticcio, i cui prodotti, quando e se ci sono, possono essere “globalmente” condivisi. Possono anche entrare nel loro sistema che ritengono sufficientemente aperto a rischio di renderlo ancora più instabile e zoppicante di quanto non sia in origine.
Coloro che apprezzano invece la giusta possibilità di interagire con sistema operativo ed applicazioni, non per stupido vezzo ma per capacità e necessità, hanno dalla loro una serie infinita di possibilità e distribuzioni che spero possano prendere il posto di qualunque altro sistema operativo a pagamento. Ma, a potersi fregiare di queste caratteristiche, sono davvero in pochi. Dei più troppo spesso si riesce ad apprezzare la saccenza, raramente la sapienza.
Ci sono poi coloro che apprezzano Apple per la sua stabilità e per la discreta completezza delle applicazioni originariamente installate, disposti a spendere qualche cosina in più per un prodotto funzionale e completo, oltre che esteticamente gradevole, che non li costringa a continue reinstallazioni né a rubare software qua e là. Sono coloro i quali ricevono di questi tempi più strali perché oggi essere contro Apple è particolarmente di tendenza, trooooppo trendy….
Ognuno dovrebbe quindi scegliere in base alle proprie esigenze senza scadere in grottesche polemiche. Ma i vati, i luminari, i sapienti rivoluzionari delle tecnologie non possono non adempiere ad un compito che non gli è proprio. Loro debbono parlare, parlare, parlare…
Probabilmente non potranno mai avere un’auto, un amplificatore o un altro qualsivoglia strumento tecnologico non potendo intervenire sulla loro struttura chiusa con tutto il loro scire aperto…
2012-07-10