di Shannon Burke – ISBN Edizioni – 2012
Avevo acquistato questo libro parecchio tempo fa ed era rimasto nel dimenticatoio. Ed è stato una sorpresa. Credo che un peso rilevante sia da attribuirsi all’argomento ed agli spunti psicologici rivenienti. Siamo a New York nei primi anni novanta e illegalità e miseria dilagano ad Harlem. Olli è uno studente di medicina sensibile ed insicuro che, proprio in ragione della sua insicurezza viene bocciato ai test di ammissione al corso di laurea in medicina. Si concede un anno sabbatico prima di affrontare un nuovo esame, nel corso del quale svolge attività di paramedico in una unità di pronto intervento.
È piuttosto comune rimanere sconcertati di fronte al necessario distacco che un medico ha nei cofronti di un paziente.
Qui andiamo ben oltre, oltrepassando i limiti del distacco per approdare ad emozioni più definite e rischiose, come l’indifferenza, il fastidio e addirittura la mania di potenza e l’autoreferenziale attribuzione di diritto di vita e di morte. L’attività svolta nel quartiere di Harlem ed il continuo contatto della squadra con situazioni di marginalità sociale, risucchia alcuni dei paramedici, e rischia di risucchiare lo stesso protagonista, in un gorgo di brutale cinismo. Una lettura piacevole e stimolante che offre molti spunti psicologici in argomento, senza sfruttare i molteplici elementi di disturbo presenti nel racconto.
Una piacevole scoperta.