Noto quale leader del gruppo “The Clash”, Joe Strummer, il cui vero nome era John Graham Mellor, nasce il 21 agosto 1952, ad Ankara in Turchia, dove il padre lavorava come diplomatico britannico.
Trascorre l’infanzia in Turchia, Egitto, Messico e Gemania seguendo gli spostamenti dovuti alla professione del padre, per trasferirsi poi definitivamente in Inghilterra.
Nel 1970 vive la tragedia del suicidio di David, fratello maggiore, persona con idee politiche di estrema destra e che coltivava interesse per l’esoterismo. Joe rimane particolarmente colpito dalla vicenda e decide di abbandonare la casa per vivere sulla strada.
Per un breve periodo vive come musicista di strada con il nome di Woody, in onore di Woody Guthrie e successivamente entra a far parte di alcune band più o meno note. Suonando nei pub londinesi ottiene discreti successi.
Successivamente abbandona il nome Woody per assumere quello di “Strummer” che in inglese significa strimpellatore, ad indicare la sua tecnica chitarristica un poco rozza.
Nel 1976 assiste ad un concerto dei “Sex Pistols” di Sid Vicious e rimane folgorato dal punk, accettando poi di diventare cantante di una band che lo porterà al successo mondiale: The Clash. Con i Clash realizzerà sei album. La loro musica ispirerà un’intera generazione di cui diventeranno modello di riferimento. Dei Clash Joe amava dire: “Penso che la gente debba sapere che noi dei Clash siamo anti-fascisti, contro la violenza, siamo anti-razzisti e per la creatività. Noi siamo contro l’ignoranza”.
Nel 1983, con l’allontanamento di due membri del gruppo, la band si scioglie. Negli anni a seguire, dopo brevi esperienze con altri gruppi, Joe Strummer si dedica al cinema, sia come compositore di colonne sonore che come attore.
Verso la fine degli anni 80 realizza il primo disco da solista, “Earthquake weather”, che viene però pressoché ignorato da pubblico e critica.
Nel 1995 si rimette in gioco e fonda il gruppo: “Joe Strummer & The Mescaleros”. La band si compone di diversi polistrumentisti virtuosi; nel 1999 esce il disco “Rock art & the X-ray style” e nel 2001 “Global a Go-Go”, ritenuto dalla critica uno dei suoi più riusciti lavori.
La mattina del 22 dicembre 2002, all’età di 50 anni, Joe Strummer muore a causa di un improvviso infarto.
Esce postumo nel 2003 “Streetcore”, terzo album di “Joe Strummer & The Mescaleros”, un disco che riporta al rock grezzo di strada con qualche sfumatura di country-folk. Nel 2008 è stato prodotto da Julien Temple un film documentario su di lui dal titolo “The Future is Unwritten – Joe Strummer” e così l’autore ama ricordarlo: “Per me Joe Strummer, a dispetto di come viene visto nell’ambiente del rock’n’roll, era un filosofo, ha riflettuto veramente sulla vita e i tempi che tutti noi abbiamo attraversato. Era concentrato sulla natura dell’essere umano, sul concetto di libertà, su molte cose che sono state cancellate dal nostro modo di vivere oggi”.
A Bologna ed a Milano, nel mese di dicembre, viene organizzato regolarmente dal 2004 il Tributo italiano a Joe Strummer.