La baia di Saint-Malo
A circa 400 chilometri dall’aeroporto di Beauvais, Saint-Malo è stata la prima meta del nostro viaggio e forse una delle più affascinanti. E’ una antica città costiera fortificata da una imponente cinta muraria.
Quasi completamente distrutta dai bombardamenti americani nell’ultimo conflitto, è stata ricostruita rispettando architettura e materiali originali.
E’ stata una delle più importanti città corsare. E’ bene precisare che, mentre i pirati operavano esclusivamente per il loro profitto, i corsari agivano per conto del re che legalizzava la loro attività nel combattere i nemici purché venissero rispettate le regole di guerra. Nel XVII secolo la città raggiunse il periodo di maggiore ricchezza, proprio quando i corsari controllavano tutto il traffico marittimo dei Mari del Sud e delle Indie Orientali. Lo stesso arcipelago delle Falklands, in argentino Malvinas, prende il nome dai primi coloni provenienti da Saint-Malo, i cui abitanti sono infatti detti “malouins”.
Altro motivo della sua notorietà è il fatto che la Baia di Saint-Malo è il punto della costa nord francese dove è più evidente il fenomeno delle maree, con escursioni tra bassa ed alta marea che si attestano intorno ai 12 metri.
Dalle imponenti mura e bastioni della città, che ne coprono l’intero perimetro, si gode uno spettacolo unico sui tetti di Saint-Malo e sulla sua baia.
Mont Saint Michel
Il nostro viaggio prosegue con una tappa a Mont Saint Michel, centro naturale del pressoché omonimo comune (Le Mont Saint-Michel). Mont Saint Michel è un isolotto che si trova al centro di una baia di 40 000 ettari, attraversata da tre fiumi, il Couesnon, la Sée e la Sélune.
La baia in cui sorge l’isolotto roccioso è soggetta al fenomeno delle sabbie mobili e delle spettacolari maree che raggiungono escursioni di 14 metri e avanzano alla velocità di un cavallo al galoppo. Questo fenomeno ha causato talvolta annegamenti degli imprudenti che si avventurano nella zone circostanti e disagi per le automobili lasciate troppo a lungo nelle parti basse.
Le maree dipendono dall’attrazione della Luna che ingrossa la superficie dei mari e degli oceani e anche dalla configurazione delle coste delle quali alcune, come la baia di Mont Saint Michel, accentuano l’altezza delle onde.
Quando l’attrazione della Luna è al massimo, durante ogni luna piena, siamo in periodo di acqua alta propizio per le grandi maree.
E’ allora che il mare percorre più di 15 chilometri dal suo punto basso sul litorale fino a Mont Saint Michel, ripetendo due volte al giorno questo movimento incessante.
Le maree della baia hanno molto contribuito all’inespugnabilità del monte e sin dal Medio Evo, i pellegrini di Mont Saint Michel, coscienti del pericolo, parlano di Mont Saint Michel « a rischio del mare ».
Oggi invece, un altro pericolo minaccia Mont Saint Michel: la diga di accesso, costruita nel 1880, trattiene la sabbia e aggrava l’insabbiamento della baia, rischiando di far perdere alla roccia la natura di isola: per impedirlo ne è prevista una parziale demolizione e la sostituzione di tratti con passerelle sospese.
Il cuore di Mont Saint Michel è rappresentato dall’Abbazia Benedettina, un imponente concentrato di stili sovrapposti, la cui costruzione comportò sessanta anni di lavoro.
Si narra che una notte di ottobre 708, l’arcangelo Michele apparve al vescovo di Avranches, e gli ordinò di costruire un santuario sul monte Tombe, isolotto di granito in mezzo alla baia.
Sin dal X° secolo, i duchi di Normandia costruiscono una nuova chiesa e nel 966 l’ordine dei monaci benedettini si stablisce a Mont Saint Michel e nell’XI secolo viene edificata l’abbazia.
In parte distrutta da un incendio, viene ricostruita, con l’aiuto del re di Francia, nel XIII° secolo : questa ricostruzione e quelle che si sono succedute fino alla fine del XV° secolo sono la testimonianza di un nuovo stile architettonico, più slanciato, sempre più proiettato verso il cielo con i suoi immensi archi di sostegno e i suoi merletti di pietra : nasce lo stile gotico.
Mont Saint Michel è allora all’apice dell’importanza e il suo splendore spirituale e intellettuale è immenso in tutta la comunità cristiana.
A questa epoca d’oro succederà il declino del monastero fino alla Rivoluzione francese del 1789 quando vennero cacciati dall’abbazia gli ultimi monaci.
Solo nel 1969 una comunità benedettina si stabilisce nuovamente nell’abbazia, segnando così la rinascita spirituale di Mont Saint Michel.
Tutto intorno all’abbazia è sorto un villaggio arrampicato sui fianchi della collina, concentrato di una accattivante architettura di questa zona di confine tra la Bretagna e la Normandia.
L’unico aspetto poco accattivante del sito è dato dalla trasformazione di questo villaggio in uno spropositato brulicare di attività commerciali di ogni tipo, rivolte ad un turismo che forse offende lo splendore e l’amenità del luogo.