Mitico Obama

Super Obama

Perchè tutto questo ottimismo ed enfasi mediatica su Obama?
Perchè non la smettiamo di esultare anzitempo?
Indubbiamente aver superato la fase Bush ha un profondo significato ma credo, e la storia ce lo insegna, che un presidente americano sia prima di tutto Amerikano.
Woodrow Wilson, Presidente Democratico degli Stati Uniti dal 1913 al 1921, fu istitutore della segregazione razziale nel governo federale. E’ a lui attribuita la responsabilità di essere stato fautore del peggiore periodo di razzismo della storia americana del secolo scorso.
Nel corso della sua presidenza furono sferrati attacchi ed invasioni nei confronti di Messico, Cuba, Haiti e Panama. L’occupazione prolungata di Haiti fu perpetrata allo scopo di “scegliere” per Haiti un presidente gradito agli Stati Uniti.
Nel 1945 il Presidente Democratico Harry Truman sgancia la prima bomba atomica su Hiroshima e la seconda su Nagasaki.
Negli anni ’60, e precisamente dal 1961 al 1963, è la volta del Presidente Democratico John Fitzgerald Kennedy. Nel corso della sua presidenza, in concorso con i fratelli John, Robert e della CIA, viene attuato, oltre allo sbarco della Baia dei Porci, il piano Mangusta per deporre Fidel Castro, a seguito del quale vengono attuate nei confronti di Cuba circa 5500 azioni terroristiche e 700 sabotaggi.
Sempre sotto la sua presidenza, al fine di garantire la “sicurezza” del Vietnam del Sud, vengono incrementati in modo massiccio i consiglieri militari, creando di fatto i presupposti della guerra del Vietnam.
A concludere l’opera ci pensa il suo successore Lyndon B. Johnson, Presidente Democratico dal 1963 al 1969, che approfittando del funzionale presunto attacco ad una nave americana nel Golfo del Tonchino, apre la fase più drammatica della guerra del Vietnam, con il seguito e le conclusioni che tutti conosciamo.
Non ne posso più di ascoltare Don Veltrusconi che inneggia al cambiamento della grande democrazia americana. Smettiamo di fare la ola e ricordiamoci che l’economia e la politica americana sono da sempre fondate sullo sfruttamento dei popoli e delle risorse delle aree geografiche più povere del mondo. Ricordiamoci che l’11 settembre (non mi riferisco a quello cileno ma a quello più recente), ha rappresentato la possibilità di un cambiamento di rotta, l’occasione per una rilettura di un ignobile dominio internazionale, dalla quale si è usciti nel peggiore dei modi, rafforzando tutto il marcio di questo sistema.
I comportamenti di Obama nell’attuale questione di Gaza sono stati a dir poco inquietanti. Non credo che abbia senso legare il suo mancato intervento al non ancora avvenuto insediamento. Tale condizione non gli ha impedito di inviare una lettera al premier israeliano nella quale gli offriva, se non la collaborazione, quantomeno la comprensione. E, nella stessa condizione di non ancora investito, nulla gli avrebbe impedito di esprimere dissenso per quanto stava accadendo. Dissenso che soprattutto in questa fase avrebbe avuto un grande peso politico. Non vedo un futuro particolarmente luminoso… Certo è possibile ed anzi probabile che farà scelte illuminate magari in materia di politica energetica ma le mie aspettative erano e sono altre. Credo che il valore maggiore di questo evento non sia nel personaggio ma nel popolo americano che ha spinto e favorito la sua elezione. Ma aspettiamo gli eventi prima di gioire codini.
Restiamo, come sempre, non potendo fare altro, a guardare.

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