Sorgo Rosso

Mo Yan, autore di Sorgo Rosso, insignito del premio Nobel per la Letteratura nel 2012, è nato nel 1955 in Cina, a Gaomi, nella provincia dello Shandong da una famiglia di contadini. All’età di venti anni ha abbandonato il suo paese per arruolarsi nell’esercito, da cui si è congedato venti anni dopo. Nel 1997 ha iniziato a lavorare per un giornale, laureandosi nel contempo in Letteratura presso l’Università dell’Esercito di Liberazione Popolare. Ha iniziato a pubblicare romanzi, racconti e novelle nel 1981. Una ricca produzione che vede nel suo romanzo epico Sorgo Rosso, trasposto anche in pregevole film, il suo capolavoro.
8806178520Il romanzo è ambientato nel periodo a cavallo degli anni ’30 e ’40 durante la cruenta invasione giapponese ma abbraccia con parabolici ed occasionali salti, il periodo precedente fino agli anni ’20 ed il successivo fino a prima dell’inizio della Rivoluzione Culturale, percorrendo i destini e le avventure di diverse generazioni. Non nascondo un mio personale imbarazzo nell’attraversare l’architettura di questo romanzo ricco di balzi e fughe temporali in avanti ed indietro. Ma al termine della lettura, credo si evinca, in questa scelta, la chiara volontà di prescindere dagli eventi nella definizione dei caratteri culturali dell’intera famiglia, e di un popolo intero. Domina, in tutto il romanzo, la figura del nonno bandito, ribelle e guerriero Yu Zhan’ao.
Un bellissimo romanzo, crudo e a volte feroce, dal quale non si esce indenne da scene come quella in cui lo zio Liu viene scuoiato dai giapponesi. O quella della guerra in cui i pochi superstiti del villaggio si giocano la sopravvivenza con un branco di cani non meno epici dei protagonisti.

Un quadro articolato in cinque libri, tre dei quali dominati da distese di sorgo rosso che “scintilla in autunno come un mare di sangue”. Immagine che si fonde con quella del sangue stesso “morbido e liscio come piume di uccelli”. L’ineluttabile destino di un popolo che vive in un paese dove “un vento maschio spazza una terra femmina”. Un epico quadro/storia di una Cina attraversata da eventi sempre sconvolgenti che più che vedere il suo popolo protagonista lo ha visto spettatore.
Così come il passaggio del tempo, degli eventi, delle storie, arrivano a fondersi quando, in una fossa comune, riappaiono ossa indistinguibili di cinesi, giapponesi, cani, banditi e guerrieri, tutte uguali e tutte insieme…

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