“Dentro” è il libro di esordio di Sandro Bonvissuto. Pubblicato nel 2012 da Einaudi, è il percorso di una vita che, attraverso tre racconti, viaggia a ritroso dall’età adulta all’infanzia.
“Il giardino delle arance amare” è il primo e più importante dei tre racconti. Tratta l’esperienza carceraria dell’adulto senza cadere nei reali ma scontati discorsi sulla condizione carceraria. Affronta a monte ed in modo originale gli aspetti della sottrazione, tanto delle impronte quanto degli oggetti; la distanza incolmabile tra la vita carceraria e quella del mondo esterno che toglie al recluso anche il desiderio di esprimere un voto elettorale che non gli appartiene; l’idea dei muri, partenza e traguardo dei cinquantaquattro passi nell’ora d’aria e perfettamente condensata in: “il muro è il più spaventoso strumento di violenza esistente. Non si è mai evoluto perché è nato già perfetto. Ti accorgi di tutta la sua potenza solo quando lo vedi in funzione”.
La seconda parte del romanzo affronta il periodo liceale e la quasi diarchia col compagno di banco, senza trascurare quanto un’organizzazione “superiore” favorisca il sodalizio già nella scelta dei banchi a due per gli studenti, pianificando, tra mura simili a quelle del carcere, un work in progress finalizzato alla convivenza di perfetti e spaesati sconosciuti.
Il racconto finale passa per l’infanzia, tra ruoli e riti standardizzati, dove il saper andare o meno in bicicletta diventa elemento di esclusione o di conquista, fino a quando un padre, fino ad allora pressoché sconosciuto e che il protagonista descrive con “non avevo visto in vita mia una cosa viva tanto immobile”, gli insegna a pedalare.
Uno scrivere estremamente asciutto e pulito, ricco di immagini ed interpretazioni acute ed inaspettate, che cattura e si fa leggere d’un fiato.
Coerentemente asciutto anche nella biografia presente sul suo sito, dove si racconta in due righe che me lo rendono oltremodo simpatico:
“sono nato il 1 giugno del 1970 a Roma; qui vivo, leggo e scrivo. Mi sono laureato in filosofia alla Sapienza e da anni lavoro nella trattoria “La Sagra del Vino”; potete trovarmi qui ogni sera”