Europee 2014

Cerchiamo di chiarire. Questa non è una singolar tenzone tra tifoserie da stadio. E’ bene che ognuno voti secondo coscienza ed è appunto questo il punto. Lungi da me sposare alternative ai 5s poiché nessuna compagine mi rappresenta, fatta eccezione per un voto collocabile quale voto europeo di opinione, ben al di fuori da questi beceri test preelettorali nazionali. Il problema è un altro e non legittima comparazioni. Si vota chi ci rappresenta, non perché sia migliore o peggiore di altri. Sarebbe quindi opportuno valutare l’operato di un movimento che, seppure allo stato embrionale era significativa rappresentazione di un legittimo dissenso, è andato via via perdendo le sue caratteristiche originarie, scadendo nel luogo comune di una rabbia, vera o apparente. più vicina ad una deriva fascistoide ed autoritaria che altro. Credo, prima di tutto, che un movimento debba avere dei connotati che raccolgano con coerenza ispirazione e progetto. Questa è una assenza evidente di un movimento che, al pari di altre forze politiche tradizionali, ha coniugato posizioni inconciliabili al solo fine di raccogliere consenso. Proporre un salario di cittadinanza e istituire mense differenziate per scolari più o meno abbienti; parlare di immigrazione ed essere contro la jus soli; essere contro le spese per gli F35 non già per ripudio della guerra e delle spese militari ma solo perché l’utilizzo dei droni è più economico; cacciare i propri rappresentanti non perché corrotti ma perché dissenzienti; definire spocchiosamente e strumentalmente le proprie strategie attraverso patetici e numericamente irrilevanti sondaggi di rete; aprire le porte alla peggiore feccia nazional popolare del nuovo millennio; accettare con assai poco spirito critico i dettami “ideologici” del Vate ispiratore; sostare con un numero rilevante di parlamentari sugli scranni per un anno, senza progetti e senza alcun risultato; evitare confronti che avrebbero messo il movimento in una condizione di forza contrattuale e che avrebbe davvero permesso di smontare un sistema; pretendere di scacciare lo spettro dei partiti personali e leaderistici costruendo un movimento padronale; criticare, giustamente, l’obolo renziano ed utilizzare la stessa filosofia per proporre la gigantografia di un assegno che, ripartito per le piccole e medie imprese italiane, rappresenta un contributo di 60 centesimi d euro. Tutto questo è espressione della peggiore demagogia e cialtroneria mai vista. Se la nostra politica è marcia non vedo, in quanto sopra espresso, alcuna nota di freschezza. Vedo un dissenso becero e populista, degno di un paese senza valori e senza prospettiva. Il mio intento è quello di cambiare questo paese ma non credo sia possibile farlo affidando questa missione ad interpreti cialtroni. Credo quindi che molti di coloro che non voteranno m5s non lo faranno per affezione nei confronti dei partiti tradizionali ma, molto più semplicemente, per non cadere dal liquame nella fogna. Buon voto!

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