Giorno della memoria… corta

Oggi è uno di quei tanti giorni dedicati a qualcosa. Oggi tocca alla memoria…

Tramandare la memoria storica è compito necessario e irrinunciabile. Solo così si può comprendere come la barbarie umana possa aver prodotto nel corso della storia tanti ignobili crimini ed evitare che questi si ripetano.

Un esercizio però che, limitandosi alla testimonianza o al ricordo, da solo è totalmente privo di efficacia.

Un esercizio che non si può esaurire in una serie di date, di celebrazioni e commemorazioni, modalità che non produce alcuna reale partecipazione attiva e consapevole nei confronti del presente.

La memoria storica deve essere distribuita con sapienza e recepita con consapevolezza per non correre il rischio di circoscrivere ad un determinato periodo eventi tragici attribuendone la responsabilità unica a taluni: la persecuzione degli ebrei affonda le radici in millenni di storia e l’intolleranza continua ad essere viva nel presente.

Assurdo sarebbe fare inutili paragoni tra la shoah con i suoi sei milioni di morti e le intolleranze che permangono. Ma altrettanto sciocco sarebbe non rendersi conto che ad intolleranze come questa si sono unite quelle verso etnie, religioni, migranti e diversi in una situazione che crea i presupposti di una barbarie diffusa e non meno ignobile.

La “nostra” Europa è quella che accetta fra i suoi stati membri paesi come l’Ungheria, che stringe accordi con Libia e Turchia per evitare il transito dei migranti. E’ quella di paesi come Germania, Austria, Francia, Svezia e Danimarca che hanno sospeso le norme di Shengen e reintrodotto controlli e frontiere.

Celebriamo l’abbattimento di muri, reali o simbolici, del passato ma dimentichiamo tutti i muri, non meno ignobili, che stiamo realizzando nel presente.

Commemoriamo stragi e massacri e da decenni siamo ancora alla ricerca di trame e responsabili.

La memoria storica è essenziale ma è solo uno degli elementi che possono sviluppare coscienza: rispetto ad un secolo fa sono cambiati il contesto, l’economia, la politica, la cultura ed i riferimenti ma questa “evoluzione” non ha portato con se alcun antidoto alla barbarie che ha trovato oggi nuovi appigli e pretesti per radicarsi o tentare di farlo.

E se non si individuano e combattono questi appigli e questi pretesti la nostra diventa una mera memoria da calendario.

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