The Boat That Rocked

Ieri Davide, mio figlio tredicenne, mi ha proposto di vedere insieme un film del quale è rimasto affascinato. Si tratta di I love Radio Rock un film del 2009  diretto da Richard Curtis, dedicato ala nascita delle radio pirata inglesi negli anni sessanta.

Siamo nel 1966, nella bacchettona Inghilterra nel periodo più fertile per la musica rock e pop ed ancora non esistevano le radio libere. La radio di Stato trasmetteva ben poco rock, arrotolata nella sua ipocrisia morale. Ed un gruppo di dj, attraverso una radio “pirata”, Radio Rock, trasmettono la loro musica per 24 ore al giorno da una barca al largo del Mare del Nord, di cui Quentin è il capitano.

Il governo inglese spaventato dalla loro musica e dalle loro parole e da quanto queste hanno seguito, decide di dare battaglia alla radio, cercando cavilli e pretesti per farli tacere.

Carl, un ragazzo espulso dalla scuola per ragioni di disciplina, viene mandato dalla madre a trascorrere un periodo sulla barca dove scoprirà i valori dell’amicizia, dell’amore e conoscerà il padre. Un film allegorico e simbolico che nelle sue a volte esagerate scene, celebra pietre miliari della musica del periodo, riproponendo ad esempio l’immagine orgiastica della copertina del disco Electric Ladyland di Jimi Hendrix. Una colonna sonora splendida e selezionata, che accompagna le immagini in modo splendido.

I componenti del gruppo non possono essere perseguiti legalmente. Infatti la loro barca si trova fuori delle acque territoriali inglesi e quindi non commettono reato ma il governo cercherà di trovare tutti i pretesti per farli tacere, fino a mettere fuori legge le radio “pirata”. I dj continueranno però a trasmettere anche da “ricercati” certi della giustezza della loro missione.

Il film si conclude con un naufragio. Una falla sul fianco della barca ne provoca l’inesorabile affondamento ed i dj lanciano un appello ai loro fan attraverso la radio. Il governo, pur sapendo quel che sta succedendo non interviene, certo di vincere così la sua guerra anche a scapito delle vite umane. Quando tutto sembra volgere al peggio, arriva una processione di barche e tutti i componenti vengono portati in salvo.
Rock’n’ roll can never die!

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