Gli sdraiati è il titolo di un libro di Michele Serra recentemente pubblicato da Feltrinelli.
Sarà che l’argomento mi intriga parecchio perché mi riguarda direttamente ma questo libro l’ho letto d’un fiato e con non poco piacere. L’incontro difficile di due generazioni, quella degli odierni cinquantenni e quella dei loro figli, in una chiave di lettura non trita e scontata come spesso accade ma capace di individuare aspetti specifici di queste due generazioni e del periodo che stiamo vivendo.
Ripensando alla sua adolescenza l’autore ricorda quando aiutava il padre ad innaffiare e “la facilità con la quale lui maneggiava con una sola mano quei dieci litri d’acqua che io gli porgevo con fatica e impaccio mi pareva il traguardo della mia infanzia. Ora che maneggio con la stessa destrezza quei dieci litri, e sono dunque adulto, mi rendo conto che nessuno mi porge l’annaffiatoio. Una catena è spezzata – ne sono l’ultimo anello. Non c’è dubbio. Sono l’ultimo anello”.
Questo per presentare una difficoltà di comunicazione che trascende le classiche incomprensioni generazionali e che con l’avvento delle tecnologie traccia due diversi metodi di relazionarsi con il mondo.
Una generazione, la nostra, spesso combattuta tra senso di colpa, impotente ostilità e crisi di identità di un ruolo non più facilmente indossabile. Completamente spiazzata da una generazione cui mancano quelle spinte propulsive che hanno animato la nostra generazione, sempre alla ricerca di idee da combattere o da realizzare. Una generazione poco interessata a spossessarci di un ruolo, poco interessata ad esautorarci e sostituirci. Elementi essenziali dei conflitti generazionali del passato che oggi non sembrano avere più alcun senso.
Una serie di quadri che, tra l’irritato e l’ironico, vede la nostra “vecchia” generazione in seria difficoltà nel ricercare punti di contatto e molto più confusa della generazione “nuova”.
Quadri che lasciano comunque aperta una speranza di dialogo, supposto che noi ci si voglia staccare dai nostri luoghi comuni, e che possono stupirci quando avvertiamo che questa generazione, apparentemente apatica e orizzontale, può andare oltre i nostri presunti “insegnamenti” e superarci.
Un libro che in poche pagine offre molti spunti di riflessione ed una chiave di lettura originale ed intelligente. Bravo Serra!